La Nostra Storia
Napoli, fine anni '50
Sul finire degli anni ’50 Maria Follieri tornò a Lourdes per dedicare il suo cuore alla Madonna. Durante la sua permanenza nel gran silenzio che ascolta il passo del fiume, si domandò come alleviare la sofferenza degli altri. Nello stupore arcano e solenne dove si respira un senso di cose grandi ed eterne, un ammalato di nome Battaglini le suggerì di formare un gruppo che aiutasse gli infermi.
Fu l’inizio di un’azione mirabile e nella pace di quel luogo, mente il canto degli uccelli si perdeva nel sole, cominciò il cammino che si sviluppò sul fondamento dell’accettazione del dolore. Maria attuò il suo scopo. La sincerità dei suoi sentimenti ispirò altri in conseguenza della sua stessa vita, di persona che aveva toccato la sofferenza.
Giunsero aiuti ma fu necessario cercare qualcuno che potesse donarsi interamente: il lavoro era tanto ed occorrevano fondi per gli ammalati.
Gino De Rogatis, attratto dalla sublime missione si mise a disposizione. Egli, provato dalla vita, si adoperò senza risparmio e svolse un efficace lavoro che risultò determinando.
Giunse poi Ciro Gasparri, motrice capace di far partire un treno di speranze. Egli, locomotiva per eccellenza, si dedicò con scrupolo e disciplina facendo del suo lavoro uno strumento di precisione indispensabile alla riuscita della missione. L’azione si temprò alla luce dell’equilibrio spirituale e furono risolti tutti i problemi dovuti alla complessità delle innumerevoli difficoltà che si presentarono.
Così nacque l’Associazione, tenuto conto che gli artefici furono persone che, pur essendo state colpite nella pienezza dei loro affetti, conservarono intatto l’ideale della vita, nell’insieme delle gioie e dei dolori come dono del Signore e realizzazione dello spirito. Operarono vivamente ed i motivi che si possono rintracciare nella loro azione non sono mai riferibili ad uno schema ma riconducibili alle radici stesse della loro personalità, basato sull’impeto inesausto per celebrare i sentimenti più alti indirizzati verso la solidarietà umana. Bisogna dire subito che tale lavoro fu reso possibile da uno di questi gesti che si possono definire importanti perchè compiuti in silenzio, senza menare vanto e con la forza del sacrificio personale.
Ad essi si aggregarono poi in tanti grazie alla materna benedizione e protezione della Vergine: Sacerdoti, Suore, Medici, Dame e Barellieri ed iniziò questa lunga Corona di treni che, come i grano del Rosario, ricongiungevano Napoli a Lourdes.
Fu approvato uno Statuto, ancora oggi valido nei suoi fini, che prediligeva i sofferenti poveri: il loro trasporto e la permanenza completamente gratuiti a Lourdes e presso altri Santuari Mariani.
Andare a Lourdes in pellegrinaggio in quei tempi era un impresa non indifferente ed una pratica improba per i pellegrini ma ancor più per gli ammalati. Si viaggiava sui vagono ferroviari di quei tempi con sedili in legno, senza comodità. Non vi era neanche un “segno” di cuccette; ci si accontentava, per i più sofferenti, di amache sospese scomode e pericolose, montate all’occorrenza da nostri volontari. Mancava un vero furgone adatto per i servizi di cucina e, con l’aiuto di cuochi volontari, ci si doveva accontentare di preparare , alla buona, scodelle di caffèlatte e di minestra. A Lourdes non vi era la comodità dei nuovi ospedali e degli alberghi di oggi, ma ci si affidava all’accoglienza dell’ Asile e dell’ Hopital dei “sette dolori”.
Intanto continuavano a fiorire le “giornate lourdiane”: negli anni a seguire a quel primo treno annuo si aggiunsero altri e l’Associazione, oltre alla Delegazione di Castellammare di Stabia ne aprì una a Benevento e poi si ramificò in tutta la Campania aprendo la nuova Sede Spirituale a Sessa Aurunca dove Mons. Costantini volle gratificarla con il Riconoscimento Ecclesiale. Ai treni si aggiunsero anche gli aerei.
Tantissime “pietre” della costruzione iniziale dell’ A.M.A.M.I. sono via via giunte nella Gioia del Signore. Oltre a De Rogatis e Gasparri chi può dimenticare la veemenza e di grande carisma spirituale di Padre Bernardino Cennamo, la preziosa conduzione dei Barellieri di Nino Vallone, la saggezza di Guido Chiavelli e la grande capacità di coinvolgimento all’agire di Pasquale Terrinoni e poi l’azione umile ed efficace di tanti Cappellani, Suore, Medici, Dame e Barellieri che hanno dato parte della loro vita per gli ammalati e che oggi sono in Paradiso, idealmente in divisa dell’ A.M.A.M.I. , operosi in pellegrinaggio al cospetto dell’Altissimo.
L’ A.M.A.M.I. è stata riconosciuta dalla Regione Campania quale Ente Morale.
L’associazione in questi anni di fioritura lourdiana ha fatto giungere gratuitamente ai piedi della Madonna di Massabielle circa 15.000 ammalati poveri e svariate migliaia presso altri Santuari Mariani. Il tutto grazie all’aiuto di benefattori e di raccolte che vengono effettuate nelle tante Parrocchie dove l’Associazione è invitata ed accolta.